Carissimi esperti,
sono un’insegnante di scuola elementare. Insieme al mio gruppo di colleghi abbiamo affrontato questi mesi di pandemia con molta difficoltà ma anche tanta voglia di farcela. Ci teniamo molto al nostro lavoro e ogni volta cerchiamo di trovare la soluzione migliore per adattarci alla situazione contingente. Abbiamo ripreso le lezioni di presenza, e la vita scolastica in parte è rassicurante d’altra parte però ci pone nuovi dubbi. Il problema su cui maggiormente mi interrogo è relativo ai bambini che mostrano stanchezza, spossatezza e piccoli sintomi influenzali…una parte di me vorrebbe accoglierli e coccolarli come mi era solito fare un tempo, adesso non so cosa sia più giusto fare.
Come accogliere i bambini che richiedono una prossimità fisica maggiore soprattutto nei momenti di malessere?
Anonima
Cara Anonima,
ti ringraziamo per averci scritto.
Da ciò che scrivi, comprendiamo la tua attuale difficoltà legata ad una riorganizzazione imposta dalle norme di contenimento della pandemia che stiamo vivendo. E’ legittimo dopo un lungo periodo di lontananza dalla scuola e una ripresa scolastica in un clima di incertezze e paure, nonché di oggettive problematiche relative alla gestione delle lezioni, avere un momento di disorientamento e non riuscire a vivere le attività didattiche in modo disteso. La cautela della salute personale e altrui implica delle grosse responsabilità che nel tuo caso, avendo a che fare con bambini crea un peso maggiore.
La scuola sta affrontando un momento di passaggio importante dove non ci sono certezze, dove le regole sono spesso rigide e poco contenitive da un punto di vista emotivo.
Purtroppo in merito a ciò che ci chiedi dobbiamo giorno per giorno provare a convivere e mettere in atto una serie di comportamenti e misure preventive legate ai decreti ministeriali. Questo non deve però farci rassegnare e possiamo affidarci alla creatività e al buon senso per costruire nuove modalità di interazione per essere comunque empatici con gli alunni affinchè nonostante la distanza, sopratutto nei momenti di malessere, loro comunque ti sentiranno vicina. In questa circostanza la gestualità e la comunicazione non verbale possono venirci in aiuto e sopperire alla mancanza di vicinanza fisica. L’empatia, il calore, la voglia di dare sostegno possono travalicare il contatto fisico ed arrivare lo stesso all’altro, soprattutto nel caso dei bambini che sono naturalmente aperti alla relazione. Potresti anche parlare e confrontarti con i tuoi colleghi affrontando insieme questo momento difficile per tutti.
Siamo sicuri che riuscirete a trovare un modo alternativo di dimostrare la vostra vicinanza con i vostri piccoli alunni.
Se vuoi puoi farci sapere come prosegue.
Un caro saluto.